Unione Montana Marosticense

POLITICHE GIOVANILI - AMBITO TERRITORIALE

L'Unione Montana Marosticense è stata individuata quale Ente capofila per la gestione amministrativa e contabile dei seguenti progetti intercomunali che sono stati realizzati nell'ambito territoriale del Distretto 1 Bassano dell'Azienda ULSS 7 Pedemontana:
 
  • 1. IL PIANO DI INTERVENTO IN MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI
  • 2. IL PROGETTO "CI VOGLIONO BAMBINI, BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE PER FAR CRESCERE UNA CITTA'" 2017/2019


 



IL PIANO DI INTERVENTO IN MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI

I Piani di intervento in materia di politiche giovanili, istituiti con DGR n. 1392 del 29/08/2017, sono elaborati collegialmente dai Comitati dei Sindaci di Distretto (LR n. 19 del 25/10/2016, art. 26 comma 4), si articolano in progetti, di durata annuale, specificamente rivolti alla popolazione giovanile di età compresa tra i 15 e i 29 anni, sono gestiti operativamente dai soggetti, pubblici o privati, che li hanno elaborati e prevedono una compartecipazione con risorse proprie (ad es. personale o strumentazioni) o di altra natura (ad es. sovvenzioni private o altri finanziamenti) non inferiore al 25%.

In osservanza alle indicazioni regionali è stato stipulato un Accordo di Programma (art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000) tra tutti i Comuni del Distretto 1 e l'Azienda ULSS 7 Pedemontana per l'approvazione definitiva del progetto, la programmazione delle attività, il coordinamento degli interventi, l'articolazione delle medesime nei vari territori comunali, la modalità di gestione del finanziamento come del cofinanziamento previsto; inoltre per precisare le modalità di monitoraggio, verifica e rendicontazione del progetto.
 


 

Le aree a cui i progetti del “Piano di interventi in materia di politiche giovanili” fanno riferimento sono le seguenti:

1. Scambio generazionale
2. Prevenzione disagio giovanile
3. Laboratori di creatività.


All'interno dell'ambito territoriale del Distretto 1 dell'Azienda ULSS 7 Pedemontana, il Piano regionale 2018/2019 ha avuto la seguente declinazione:

 

AREA 1: SCAMBIO GENERAZIONALE

L’azione “Ci sto? Affare fatica!” si è sviluppata in 7 settimane, dall’11 giugno al 27 luglio 2018 – dalle ore 8.30 alle ore 12.30, dal lunedì al venerdì – nei Comuni di Cartigliano dal 25 giugno al 20 luglio, Cassola dall’11 giugno al 27 luglio, Marostica dal 25 giugno al 6 luglio, Mussolente dal 25 giugno al 27 luglio, Pianezze dal 18 al 29 giugno, Rosà dal 25 giugno al 13 luglio, Romano d’Ezzelino dal 2 al 27 luglio, Schiavon dal 18 al 29 giugno, e nei cinque comuni dell’Unione Montana Valbrenta (Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna) dal 25 al 29 giugno.

Hanno richiesto di iscriversi un totale di 1.100 ragazzi (un dato che, confrontato con il totale dei giovani residenti in quest’arco di età, conferma la partecipazione del 18% di giovani, quasi 1 su 5), nello specifico per i 13 Comuni del progetto “Ri-belli” vi sono stati 759 giovani richieste per la partecipazione effettiva di 533 ragazze e ragazzi, con una media di 76 giovani partecipanti a settimana.

I gruppi di ragazzi, suddivisi in squadre da 10, con il supporto di un handyman e di un tutor, sono stati coinvolti in svariate attività di cura del bene comune: dalla pulizia delle strade, alla manutenzione dei parco giochi, all’impregnatura e alla tinteggiatura di cancelli, giostre, staccionate, aule di scuole materne, elementari e medie, alla sistemazione dei sentieri nei colli e moltissimo altro ancora. Nel complesso, sono stati coinvolti 45 handyman e 52 tutor (compresi quelli di Bassano). Le attività sono state ospitate dai Comuni, da frazioni e quartieri, dalle scuole, e dal mondo sportivo, associativo e del terzo settore in genere, per un totale di 28 realtà ospitanti. A ciascun ragazzo/a partecipante sono stati consegnati dei “buoni fatica” settimanali del valore di € 50,00, con il contributo dei Comuni e di 5 sponsor locali e presso 35 piccole, medie, grandi realtà commerciali del territorio.

Analizzando i dati raccolti dalle iscrizioni, la maggior parte dei partecipanti risulta di età compresa tra i 15 e i 17 anni, confermando uno degli obiettivi iniziali: rispondere a quella particolare e critica fascia d’età “di mezzo” tra gli anni delle scuole medie e il biennio delle scuole superiori. L’iniziativa ha riscosso un successo notevole, per il raggiungimento di questi ulteriori obiettivi: il valore educativo e formativo del lavoro, lo sviluppo di competenze personali e interpersonali, la cura del bene comune, la promozione di una comunità civile attiva e partecipe, l’intesa intergenerazionale, l’impegno delle Amministrazioni a rendere protagonisti i cittadini, in particolare gli adolescenti.

Fondamentale la presenza del tutor: una figura delicata e con una serie di competenze e attitudini personali richieste non ininfluenti, dovendo guidare e stimolare ragazzi e ragazze nell’impegno e fatica quotidiani e al contempo gestire la relazione tra loro, con loro e con i referenti adulti. Anche la presenza degli handyman si è rivelata importante, non solo per la loro competenza nell’indirizzare e suddividere i lavori, ma anche per supportare il tutor nella gestione del gruppo e nel caso di imprevisti.

Per questo motivo, sono state determinanti le formazioni svolte con tutor e handyman in avvio di progetto: le serata sono state realizzate grazie alla collaborazione con alcuni degli attori coinvolti a vario titolo nel progetto (assessori, finanziatori, tutor delle scorse edizioni, realtà ospitanti) e un esperto di sicurezza. I contenuti della formazione sono stati poi raccolti in un vademecum consegnato ai tutor all’avvio di ogni settimana di attività.
 

 



AREA 2: PREVENZIONE DEL DISAGIO GIOVANILE

Il primo step previsto da “Spazi Comuni” è stato l’avvio dei tavoli, sia per la rete degli istituti bassanesi, sia per l’Altopiano.

Nel bassanese sono stati attivati il tavolo giovane, composto da 1-2 rappresentanti d’istituto per scuola (11 persone totali), e il tavolo docenti. In ogni incontro, la prima parte del tavolo è stata dedicata a un confronto sul proprio ruolo, mentre la seconda parte ha visto il gruppo interessato all’organizzazione dell’Assemblea inter-istituto programmata per Mercoledì 17 Aprile 2019. L’assemblea poi realizzata, dal titolo “Scelgo di essere” ha visto il coinvolgimento di quasi 1800 studenti in 9 luoghi differenti (6 scuole e 3 teatri), con la presenza di 16 ospiti e piena responsabilità in tutte le fasi organizzative del tavolo giovane. Il grande risultato è stato riconosciuto all’unisono dalle Amministrazioni comunali e dai Dirigenti delle Scuole coinvolte. In Altopiano, a inizio anno è stato costituito il tavolo giovane, a seguito di un’illustrazione dell’intero percorso a tutti i 750 studenti.

Per quanto riguarda il tavolo docenti, sia nel bassanese che in Altopiano, gli incontri hanno mantenuto una cadenza mensile, e hanno permesso un confronto rispetto alle azioni di Spazi Comuni avviate insieme.

L’azione di “Scuola Aperta” ha previsto l’apertura degli spazi scolastici anche nei tempi extra-scolastici. Tra ottobre e maggio, nel bassanese sono stati avviati i laboratori di: giornalismo; fotografia; arredo; lotta alla mafia. In Altopiano, invece, si sono svolti i lavoratori di: astronomia, scrittura creativa, ballo. Altopiano e bassanese hanno coordinato insieme un laboratorio teatrale.

Le “Esperienze di cittadinanza” hanno previsto la realizzazione di un progetto di cittadinanza attiva rivolto agli studenti (singoli o classi), con l’obiettivo principale di sostenerli in un momento di particolare difficoltà a scuola. Gli educatori del progetto mettono in contatto scuola e realtà del terzo settore disponibile a ospitare il ragazzo, e collaborano con gli insegnanti per la comunicazione alla famiglia. La realtà ospitante, nel frattempo, individua un adulto che faccia da riferimento per lo studente durante tutta l’esperienza e viene firmato un patto educativo. Al termine dell'esperienza gli educatori organizzano un momento di verifica dell’esperienza con i soggetti coinvolti.

Quest'anno a Bassano sono state attivate 48 esperienze (45 maschi e 3 femmine) con ragazzi che hanno avuto in media 5 giorni di sospensione. Le realtà ospitanti divise per area sono: area sociale: 21, area disabilità: 10, area minori: 7. In Altopiano, le esperienze di cittadinanza hanno coinvolto circa 30 studenti.

I risultati raggiunti sono stati:

- coinvolgimento di un n° elevato di studenti, molti dei quali con situazioni di vulnerabilità (alcuni studenti in procinto di ritirarsi hanno scelto di proseguire il percorso scolastico);

- migliore inclusione nel gruppo dei pari di alcuni studenti con disabilità;

- maggior collaborazione con e tra gli enti locali del territorio sulle politiche giovanili;

- maggior collaborazione tra realtà del terzo settore;

- maggior flessibilità da parte dell’ente scolastico e disponibilità al confronto e a pensare percorsi diversi da parte dei docenti per studenti che vivono situazioni di vulnerabilità.

Insieme alle esperienze dei singoli, nel bassanese sono state strutturate e sviluppate anche 4 esperienze con due classi prime e due classi seconde del “Remondini”. Questo tipo di lavoro è nato dall’esigenza di lavorare su dinamiche di gruppo specifiche di alcune classi.

In chiusura di progetto, il 7 maggio 2019 si è tenuto in Altopiano il Convegno finale. Dopo quello iniziale a novembre 2018, questa è stata l’occasione di narrare quanto vissuto durante l’anno, con la presentazione di tutte le azioni e un momento di riflessione a cura della dott.ssa Lanzi della Cooperativa “Il Minotauro” di Milano.

L’entusiasmo raccolto dalla “comunità-scuola” (studenti, docenti, dirigenti, genitori) è stato un riconoscimento importante a tutto il progetto.
 


AREA 3: LABORATORI DI CREATIVITA'

L’azione intrapresa tra l’autunno del 2018 e conclusa nella primavera del 2019 ha seguito due binari paralleli con l’obiettivo di far conoscere ambiti lavorativi di un futuro possibile e probabile e la loro conseguente sperimentazione, con un particolare focus sul digitale.

Il primo passo è stato l’organizzazione di una serie di dieci incontri, dove professionisti del settore ed esperti hanno dato il loro punto di vista sul tema del lavoro con uno sguardo al futuro.

Nello specifico, durante le serate, i ragazzi hanno potuto incontrare esperti di comunicazione e web marketing, di start up e nuove imprese, di digitale, di programmazione informatica, di droni. I percorsi formativi, denominati “JOB FUTURE”, si sono svolti nel territorio andando nei comuni aderenti al progetto che hanno messo a disposizione biblioteche e sale multimediali oltre che a pubblicizzare l’iniziativa con i gruppi giovanili del territorio. Le serate sono state molto eterogenee tra loro, sia per partecipazione che soprattutto per provenienza: il percorso, pensato per i giovani NEET del territorio, ha richiesto un lavoro preliminare da parte degli operatori e delle Amministrazioni comunali nel coinvolgimento di ragazzi in cerca di occupazione e fuori da circuiti formativi.

Nel corso degli incontri il pubblico si è arricchito anche di giovani incuriositi, o già dentro percorsi di studio/lavoro ma in cerca di nuovi stimoli e/o aggiornamento di competenze già in parte acquisite. Per questo motivo, con tutti i relatori si è deciso di lavorare in maniera flessibile calibrando la presentazione e gli esempi pratici in base ai partecipanti e alle loro esigenze.

Una serata a chiusura del percorso invece è stata dedicata a un’esperienza più ampia, con la collaborazione dell’associazione “Siiid”, che, come mission, ha la condivisione di conoscenza e buone pratiche per favorire lo sviluppo di iniziative di impresa. La serata, una tavola rotonda, è stata l’occasione per segnare il passo dell’occupazione di oggi e anticipare una visione sul mondo lavorativo futuro, specie per i più giovani. Il tema dei lavori del futuro è stato declinato grazie alle esperienze di chi segue la formazione dei nostri ragazzi, di chi con loro sperimenta e realizza prototipi nei “fab lab” e di chi invece ha già percorso queste strade all’interno della propria carriera personale.

Il secondo filone invece è stato caratterizzato dalla sperimentazione diretta, realizzando la seconda stagione della web tv “REBOOT”.

Sono stati selezionati nove ragazzi NEET tra i diciannove e i ventinove anni, fuori da percorsi di studio e da occupazioni lavorative, in un momento di stasi, se non di reale difficoltà. L’intento è stato quello di dare loro, attraverso un percorso formativo laboratoriale, degli strumenti operativi per poter realizzare degli short video curandone ogni singola fase, dall’ideazione, all’elaborazione, alla realizzazione (girato, fotografia, montaggio…). La prima fase di selezione è stata particolarmente intensa per la ricerca approfondita e capillare dei giovani NEET, anche attraverso una proficua collaborazione con il Centro per l’Impiego locale. Il percorso formativo è stato poi curato da due formatori che hanno fornito le skills per quanto riguarda la produzione, la regia, la fotografia, le riprese e infine il montaggio, analizzando di fatto tutti i fattori che compongono un contenuto video.

Dopo la fase teorica durata circa una decina di incontri, si è passato alla fase pratica, con la realizzazione di quattro puntate.

È stato interessante che, per volontà degli stessi ragazzi, si sia deciso di raccontare quattro realtà che lavorano sull’inclusione sociale. Affiancati dai formatori, i ragazzi hanno contattato e intervistato i protagonisti di queste realtà, hanno raccolto i materiali e hanno curato poi la realizzazione dei prodotti e la loro pubblicazione nei canali web di Cre-ta (Centro Polivalente per lo sviluppo e la creatività culturale sito nel Comune di Cassola).
 


RENDICONTAZIONE ECONOMICA 2018/2019


IL PROGETTO "CI VOGLIONO BAMBINI, BAMBINE, RAGAZZI E RAGAZZE PER FAR CRESCERE UNA CITTA'" 2017/2019

La Conferenza dei Sindaci dell'Azienda ULSS n. 7 Pedemontana, nella seduta del 10/07/2017 ha approvato, all'unanimità, il Progetto “Ci vogliono bambini, bambine, ragazzi e ragazze per far crescere una città” promosso dal Tavolo delle Politiche Giovanili composto dagli Assessori della pianura bassanese che si occupano, a vario titolo, nelle proprie amministrazioni, delle giovani generazioni.
Si tratta di un progetto che persegue l'obiettivo della promozione della cittadinanza attiva attraverso la formazione dei giovani, il coinvolgimento di preadolescenti e di adolescenti alla vita amministrativa della città, la formazione condivisa con gli insegnanti sui temi dell'educazione civica come atto di responsabilità collettiva e un percorso di supervisione e di formazione rivolto a stakeholders coinvolti (amministratori locali, assessori, assistenti sociali, educatori e animatori di strada).
Il summenzionato progetto, per la 1^ annualità, si è sviluppato a partire dal mese di settembre 2017 nel territorio dei 20 Comuni di pianura del Distretto 1 dell'Azienda ULSS 7 Pedemontana aderenti (Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Romano d'Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, San Nazario, Schiavon, Solagna, Tezze sul Brenta, Valstagna), con una spesa complessiva di €. 18.000,00.

Il progetto è stato sostenuto da un finanziamento della Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank per €. 10.000,00 mentre i restanti €. 8.000,00 sono stati ripartiti in quota parte, in base al numeri di abitanti al 31/12/2016, a ciascun comune aderenti.

L' Unione Montana Marosticense è stata individuata per la gestione della segreteria amministrativa e contabile del Progetto.

La Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank ha sostenuto anche la 2^ annualità del progetto 2018/2019 confermando un contributo pari a €. 10.000,00.

IL PROGETTO 2017/2018 - 1^ ANNUALITA'


IL PROGETTO 2018/2019 - 2^ ANNUALITA'


Azione 1: Esperienze di cittadinanza


Azione 2: Formazione attiva - Seminari


Azione 3: Supervisione Intercomunale